Approvazione della Relazione finanziaria semestrale 2023

COMUNICATO STAMPA

           RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE CONSOLIDATA AL 30 GIUGNO 2023

 

Il Consiglio di Amministrazione di Cassa Centrale ha approvato la Relazione finanziaria semestrale 2023

Confermata la capacità del Gruppo di generare capitale con la crescita della redditività ordinaria

 

  • UTILE NETTO CONSOLIDATO DEL SEMESTRE A € 587 MILIONI
  • RICAVI “PRIMARI”[i] A € 1.559 MILIONI, +20% RISPETTO AL PRIMO SEMESTRE 2022
  • CRESCITA SIGNIFICATIVA DEL MARGINE DI INTERESSE A € 1.174 MILIONI
  • COMMISSIONI NETTE PARI A € 385 MILIONI
  • CONTINUO MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL CREDITO: NPL RATIO LORDO (4,7%) E NPL RATIO NETTO (0,9%) IN ULTERIORE RIDUZIONE[ii]
  • COPERTURA DEL CREDITO DETERIORATO AI VERTICI DI MERCATO (82%)
  • POSIZIONE DI CAPITALE AI MASSIMI DEL SISTEMA BANCARIO CON UN CET1 RATIO PARI AL 23,8%
  • PROFILO DI LIQUIDITÀ MOLTO ELEVATO CON LCR AL 255% E NSFR AL 156%

 

Trento – 21 settembre 2023. Il Consiglio di Amministrazione di Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano S.p.A. ha esaminato ed approvato la Relazione finanziaria semestrale di Gruppo al 30 giugno 2023.

Conto economico consolidato: dati principali

Il margine di interesse del primo semestre 2023 ammonta a 1.174 milioni, evidenziando una crescita del 24% rispetto a giugno 2022, quando si era attestato a 943 milioni. Tale dinamica è legata principalmente al contributo dell’intermediazione creditizia, pari a 839 milioni (dai 497 milioni del primo semestre 2022), su cui ha influito positivamente l’andamento dei tassi di interesse.

Anche il contributo al margine d’interesse degli strumenti finanziari, dopo la marcata crescita del rendimento dei titoli indicizzati all’inflazione che aveva caratterizzato il dato a giugno 2022 (385 milioni), è risultato in ulteriore crescita, attestandosi a 516 milioni.

Le commissioni nette, a giugno 2023, si attestano a 385 milioni, in crescita del 7% rispetto al dato del primo semestre 2022, pari a 361 milioni, a conferma della costante attenzione del Gruppo allo sviluppo del margine da servizi. La crescita è legata alla contribuzione dei comparti Finanza, spinto dalla crescita della raccolta amministrata, Crediti e Tenuta e Gestione C/C.

I dividendi incassati ammontano a 3 milioni, stabili rispetto al valore registrato nel primo semestre 2022, mentre il risultato netto dell’operatività finanziaria, nel primo semestre 2023, risulta negativo per 101 milioni, in contrazione rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, quando era stato positivo per 51 milioni. La variazione è riconducibile all’andamento negativo delle valutazioni di mercato determinate dall’incremento dei tassi di interesse che ha inciso sulla valorizzazione delle operazioni di cessione di attività finanziarie effettuate nel corso del primo semestre.

Il margine di intermediazione del Gruppo al giugno 2023 si attesta a 1,5 miliardi, in crescita dell’8% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. La marginalità crescente legata all’attività caratteristica ha compensato il risultato netto negativo dell’operatività finanziaria e il mancato beneficio derivante dalle operazioni di raccolta a tasso negativo presso la Banca Centrale Europea che negli anni scorsi ha supportato la redditività del Gruppo e dell’intero sistema bancario.

I costi operativi ammontano a 846 milioni a giugno 2023, in crescita di 69 milioni (+9%) rispetto al giugno 2022. Queste le principali componenti:

  • le spese per il personale, pari a 479 milioni, risultano in crescita di 43 milioni rispetto al medesimo periodo del 2022 (+10%), riflettendo il rafforzamento delle strutture centrali di Gruppo e l’impatto derivante dal rinnovo del CCNL;
  • le altre spese amministrative, pari a 404 milioni, risultano in crescita di 34 milioni rispetto al medesimo periodo del 2022 (+9%). Fra queste spese sono ricompresi i contributi ai fondi sistemici che ammontano a 76 milioni e si riferiscono principalmente al pagamento ordinario per l’anno 2023 al Fondo di Risoluzione Unico (Single Resolution Fund) e ai fondi DGS (Deposit Guarantee Schemes);
  • le rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali, pari a 59 milioni, risultano in marginale diminuzione rispetto al primo semestre 2022, quando si erano attestate a 61 milioni.

Al 30 giugno 2023, il cost income ratio[iii] di Gruppo, calcolato come rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione, si attesta al 58%, sostanzialmente invariato rispetto al primo semestre del 2022 (quando era pari al 57,3%).

Le riprese di valore nette per rischio di credito ammontano a 73 milioni. Gli accantonamenti sul credito deteriorato, pari all’82% si confermano tra i più alti del sistema bancario europeo, confermando l’attenzione del Gruppo al presidio dei rischi come evidenziato anche dai brillanti risultati ottenuti nel recente esercizio di stress test condotto dall’ EBA (European Banking Authority).

L’utile della gestione corrente al lordo delle imposte risulta pari a 686 milioni a fronte del risultato del primo semestre 2022 di 517 milioni. La crescita su base annua è stata quindi del 33%.

A fronte di imposte sul reddito che ammontano a 99 milioni, l’utile di periodo di pertinenza della Capogruppo è pertanto pari a 587 milioni. Il dato è in sensibile aumento (+32%) rispetto ai 445 milioni registrati nel primo semestre 2022.

Stato patrimoniale consolidato: dati principali

La raccolta diretta da clientela[iv] si attesta a c. 67 miliardi, in marginale calo nel semestre (-0.7%). Si conferma la prevalenza di raccolta a breve termine, nella forma tecnica dei conti correnti e depositi a vista, che risulta pari a 56 miliardi e rappresenta l’85% della raccolta diretta. La raccolta a scadenza, nelle forme di deposito, pronti contro termine e prestiti obbligazionari, si attesta a 10 miliardi, pari al 15% dei volumi complessivi di raccolta diretta.

La raccolta indiretta da clientela, valorizzata a mercato, ammonta a complessivi 41 miliardi a fine giugno 2023, +14% rispetto a fine dicembre 2022. L’aumento è da ricondursi in parte all’effetto mercato positivo sullo stock di risparmio gestito, dinamica legata all’evoluzione del contesto macroeconomico attuale, ed in parte alla crescita della raccolta netta, a dimostrazione dell’elevata attenzione del Gruppo all’evoluzione del comparto, anche in una fase congiunturale complessa come quella attuale.

Al 30 giugno 2023 il risparmio gestito si attesta complessivamente a 24,5 miliardi e rappresenta il 60% della raccolta indiretta, mentre la componente amministrata si attesta a 16.4 miliardi (40% del totale, data la crescente attrattività dei titoli di stato come investimento per la clientela in un contesto di repentino rialzo dei rendimenti).

La raccolta complessiva del Gruppo, si attesta quindi a 108 miliardi ed è composta per il 62% dalla raccolta diretta e per il 38% da raccolta indiretta.

A giugno 2023 i crediti lordi verso la clientela sono pari a 50,4 miliardi, solo leggermente inferiori ai valori di dicembre 2022 (50,6 miliardi). All’interno dell’aggregato i crediti performing ammontano a 48 miliardi mentre i crediti deteriorati a 2,4 miliardi (rispetto i 2,5 miliardi di fine 2022).

Con riferimento alla composizione dei crediti deteriorati lordi, le sofferenze sono pari a 0,7 miliardi, le inadempienze probabili si attestano a 1,6 miliardi e i crediti scaduti a 100 milioni.

L’approccio conservativo alla gestione del credito deteriorato, assieme alle azioni di derisking intraprese, hanno permesso al Gruppo di migliorare ulteriormente il profilo dell’asset quality.

L’incidenza dei crediti deteriorati lordi (NPL ratio lordo) è pari al 4,7%, in lieve calo rispetto al dato di fine 2022 (4,8%), mentre l’incidenza dei crediti deteriorati netti (NPL ratio netto) risulta pari al 0,9%, in linea rispetto al dato di fine 2022.

Il coverage ratio del totale dei crediti deteriorati dell’82% è in linea con il valore di dicembre 2022; robusta ma in lieve calo la copertura dei crediti performing all’1,2% (1,4% a fine 2022).

La posizione interbancaria netta risulta negativa per 11,4 miliardi ed è determinata dalla differenza tra crediti verso banche (inclusi titoli di debito) di 1,5 miliardi e i debiti di pari natura pari a 12,9 miliardi. L’ammontare complessivo del rifinanziamento con la Banca Centrale Europea del Gruppo (interamente costituito da operazioni TLTRO III con scadenza triennale ed accese nel corso del 2020 e 2021) è pari a 11,8 miliardi. Gli strumenti finanziari utilizzabili come collaterale per operazioni di rifinanziamento ammontano a 36,1 miliardi al netto dell’haircut, di cui 22,0 miliardi disponibili.

Le attività finanziarie rappresentano complessivamente il 41% del totale attivo e sono pari a 37,3 miliardi. All’interno dell’aggregato i titoli di debito ammontano a 36,8 miliardi e comprendono 36,1 miliardi di titoli emessi da governi ed altri enti sovranazionali, di cui 30,4 miliardi di titoli di Stato italiani.

Coefficienti patrimoniali ed indicatori di liquidità

Di seguito i ratio patrimoniali al 30 giugno 2023:

  • Common Equity Tier 1 (CET1) ratio Phase-in pari al 23,81% (22,79% al 31 dicembre 2022). L’indice calcolato in regime di piena applicazione (“Fully Phased”) è pari al 23,56% (21,55% al 31 dicembre 2022);
  • Tier 1 ratio Phase-in pari al 23,81% (22,79% al 31 dicembre 2022);
  • Total Capital ratio Phase-in pari al 23,81% (22,80% al 31 dicembre 2022);

Il patrimonio netto consolidato del Gruppo, che include il risultato di periodo, si attesta a 7,8 miliardi (in crescita da fine 2022 di 577 milioni, pari all’8%).

Per quanto riguarda gli indicatori di liquidità LCR (“Liquidity Coverage Ratio”) e NSFR (“Net Stable Funding Ratio”), al 30 giugno 2023 l’indice LCR è pari al 255%, mentre l’indice NSFR è pari a 156%.

Per entrambi gli indicatori il dato, ampiamente al di sopra dei requisiti regolamentari, è in linea con i dati registrati al 31 dicembre 2022, quando l’indice LCR era pari al 248% e l’indice NSFR al 151%.

Principali dati di struttura al 30 giugno 2023

Il Gruppo Cassa Centrale Banca è presente in diciannove regioni italiane con una rete di 1.479 sportelli.

I dipendenti del Gruppo sono pari a 11.914 rispetto a 11.702 di fine 2022.

Prevedibile evoluzione della gestione

Il primo semestre 2023 è stato condizionato da un clima di forte incertezza geopolitica ed economica.

A livello geopolitico prosegue il conflitto tra Russia e Ucraina, la cui durata rappresenta ad oggi una variabile imprevedibile ma allo stesso tempo fondamentale per determinare le ripercussioni sull’economia italiana e mondiale.

In termini economici sono perdurati, nel primo semestre 2023, elevati livelli di inflazione che hanno portato a scelte di politiche monetarie restrittive da parte delle principali Banche Centrali con l’obiettivo di tutelare il potere di acquisto di famiglie e imprese.

La politica restrittiva sui tassi decisa dalla Banca Centrale Europea si è riflessa sul costo del credito determinandone il raffreddamento della domanda a livello sistemico.

Tale quadro ha influito anche sulla struttura del funding del sistema bancario, con una parziale migrazione verso il comparto del risparmio gestito e amministrato, quest’ultimo reso attrattivo dagli attuali rendimenti dei titoli governativi.

In uno scenario così difficile l’intero settore bancario dovrà continuare a valutare con estrema attenzione l’evoluzione della situazione e mantenere un forte presidio sul tema della qualità del credito, puntando a consolidare i risultati raggiunti negli ultimi anni in termini di qualità degli attivi.

Il miglioramento dell’efficienza operativa, la riduzione dei costi e nuove strategie di business si confermano le principali leve per il recupero di redditività strutturale del settore.

In tale contesto economico e sociale, il Gruppo continua a indirizzare la propria attenzione a sostenere con forza il tessuto economico dei territori di riferimento, che si trovano ad affrontare una situazione in continuo rapido mutamento, e a presidiare il complessivo profilo di rischio.

Proseguono le attività correlate alla strutturazione organizzativa e operativa del Gruppo con una rinnovata attenzione agli investimenti in tecnologia e capitale umano, fondamentali fattori abilitanti per il raggiungimento degli obiettivi del nuovo Piano Strategico di Gruppo.

 

 

 

 

 

La Relazione finanziaria semestrale del Gruppo Cassa Centrale al 30 giugno 2023, completa della Relazione di revisione contabile limitata della Società di revisione, sarà disponibile presso la Sede sociale e sul sito internet www.cassacentrale.it.

Il Gruppo redige la Relazione finanziaria semestrale consolidata su base volontaria. Si precisa inoltre   che ad oggi la Società di revisione non ha ancora completato il proprio esame.

Ad integrazione delle informazioni riportate, si allegano i prospetti su base consolidata di Stato patrimoniale e di Conto economico (in versione riclassificata) al 30 giugno 2023, oltre ad un riepilogo dei principali indicatori.

 

Contatti:

Servizio Investor Relations                              investor.relations@cassacentrale.it

 

[i] Aggregato rappresentato da margine di interesse e commissioni nette.

[ii] Il calcolo degli NPL ratio lordo e netto è stato effettuato sulla base del data model EBA (EBA methodological guidance on risk indicators, ultimo aggiornamento ottobre 2021).

[iii] Il costo income ratio è calcolato sulla base dello schema di Conto economico riclassificato come rapporto fra costi operativi e margine di intermediazione.

[iv] Include debiti verso clientela e titoli in circolazione.